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Ditesti

martedì 19 gennaio 2021

Vite per il nulla: Jim Morrison

 Avevo scritto che mi erano venuti in mente almeno quattro esempi concreti di vite fondate sul nulla, per il nulla, o sulla morte e per la morte (poiché la morte è l'unica cosa concreta che conosciamo del nulla). Il primo che mi viene in mente è Jim Morrison.

Da quando era ragazzo... ok, sappiamo tutti che è rimasto ragazzo, dedicò la sua vita a due cose: l'arte e l'autodistruzione. Il fatto che la sua autodistruzione sia stata ottenuta attraverso l'abuso continuo e prolungato di stupefacenti di ogni genere, invece di spararsi un colpo alla testa all'improvviso in perfetta salute è del tutto ininfluente: non fate l'errore banale di chiamare "tragica" la sua esistenza da tossicodipendente.

Qui è necessaria una parentesi, anticipata da una premessa. Non voglio offendere, denigrare o degradare nessuno (quindi i maestrini del political correct mi stiano lontani tre metri almeno): chi è passato per una tossicodipendenza o patisce una tossicodipendenza, vive un'esperienza molto dolorosa e problematica, ma i tossicodipendenti non assumono stupefacenti perché "hanno problemi" è falso, le droghe si prendono per il piacere che danno. Certo, fino allo stadio per cui, l'unico piacere è lo spegnersi del dolore o dei dolori, come Leopardi fissò cristallino, ma la fine del dolore è piacere. Un tossicodipendente non vuole morire, non cerca la morte, non la programma, non se la pone in vista quando assume droghe. Muoiono per caso, per accidente, per incidente... cioè per overdose il più delle volte, oppure per le conseguenze degli abusi (e quando fanno in tempo, cercando di smettere, aggrappandosi alla vita come pochi altri), oppure ancora per un colpo secco, infarto, ictus, ischemia... come succede abbastanza spesso per i cocainomani, che lasciano questo mondo da un giorno all'altro, e i conoscenti li ricordano "così pieni di vita", "allegri", "sempre iperattivi" (grazue tante).

Fine parentesi, tuttavia necessaria per mettere in evidenza che, invece, Jim Morrison sapeva bennissimo quello che faceva, il nulla era il suo fine (o la fine la sua unica amica). Ora non ha alcuna importanza schizzare una sua biografia, perché per Jim Morrison ogni biografia diventa subito una mitografia. Il significato della sua scelta del nulla come fondamento e orizzonte di vita si trova in ben altro aspetto della sua esistenza. 

Che è quello di ritrovarsi a essere un artista all'interno di un mondo già da tempo dominato dall'Industria Culturale (che esiste ancora oggi e per quanto riguarda il livello di questa analisi, è mutato praticamente zero rispetto agli anni '70 del Novecento), e lì, oltre le sue canzoni e poesie ha trovato: niente. 

Nei quattro esempi che faccio (ne restan tre) Jim Morrison è da considerarsi un esempio positivo di vivere per il nulla, perché dal suo esempio trasuda un fantasma terribile ma con l'ectoplasma sbrillucciante: l'indifferenza al nulla stesso.

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