O forse no?
In sostanza sta succedendo questo: il mio microscopico Blog dedicato (soprattutto) ai vecchissimi videogiochi ufficiali di Dungeons & Dragons sfiora liminalmente l'evento che sta eccitando relativamente i fan appassionati del GdR più famoso del mondo: certi tizi stanno lavorando seriamente per realizzare un film su Dungeons & Dragons, per la precisione hanno deciso di portare nelle sale niente di meno che I Draghi del Crepuscolo d'Autunno – e io in questo periodo sto lavorando proprio sullo stesso tema, lo scrivo come fosse una nota a margine in caratteri piccoli.
È un fortunato incrocio? Non saprei.
Si deve dire che D&D, o meglio, le diverse aziende che sono venute in possesso del marchio e dei diritti su esso, hanno avuto – come qualunque altra azienda – momenti buoni e meno buoni, crisi nere e successi esaltanti. In sostanza e sintesi D&D ha funzionato come GdR (altrimenti sarebbe scomparso da tempo) e ha avuto risultati buoni con i suoi prodotti di narrativa (fumetti compresi) e con i videogiochi, ma con quelli per Cinema e TV ha fatto sempre fiasco, anche se fino a oggi abbiamo avuto solo prodotti d'animazione. Gli appassionati anziani – o accaniti – sanno di una serie a cartoni animati direttamente ispirata a Dungeons & Dragons assolutamente inguardabile di per sé, così povera nel rappresentare anche da lontano Dungeons & Dragons o una sua Ambientazione.
Infatti la serie a cartoni risultò essere un prodotto di una semplicità così banale e inaccurata da apparire superficiale anche per il pubblico cui i produttori pensavano fosse meglio indirizzato: dei bambini. Invece tutto quello che concerne D&D deve poter contare su una resa perfetta, di un'elaborazione approfondita; l'assenza di questo dal punto di vista della grafica decise l'insuccesso del secondo prodotto d'animazione che fu, guarda caso, il primo romanzo della trilogia delle Cronache di Dragonlance.
Vogliono riprovarci ancora, sempre con lo stesso titolo, ma questa volta vogliono fare un film. Possiamo incrociare le dita e ricordare che Dragonlance è pur sempre Dragonlance e proprio questo “gettonatissimo” titolo per riproduzioni in ogni salsa ebbe il merito di rilanciare la TSR dalla crisi delle vendite del 1984. Per il resto è del tutto prematuro avanzare delle ipotesi, si conoscono solo i nomi di chi si sta occupando della sceneggiatura, il famoso Joe Manganiello e lo sconosciuto John Cassel. Il punto che lascia perplessi è che il famoso attore non pare aver mai portato una sua sceneggiatura fino alla produzione – questo non vuol dire che non ci capisca di Cinema (Oh my God!, è un attore di fama Hollywoodiana!), ma come sempre va ben ricordato – fino alla nausea – che fare un film su un'ambientazione di D&D è difficile, molto difficile, senza dubbio sarà più complicato dei film sul Signore degli Anelli perché i mondi di D&D sono molto più “sofisticati” di quello della Terra di Mezzo, a partire da una più complessa distribuzione del Bene e del Male, dalla quantità delle popolazioni, creature, con così tante “diavolerie” e con tutte le sue “regole”. Sì perché cogliere il vero spirito di D&D e delle sue ambientazioni significa capire che quasi tutto — e “soprattutto” – nel dettaglio e su vasta scala dipende dalla messa in pratica, dalla «concretizzazione» delle regole che fanno funzionare il mondo durante le partite del gioco di ruolo. E per riuscire a rendere questo aspetto quando si usa un formato diverso dal GdR serve il giusto spazio e i giusti tempi; perciò i videogiochi e i romanzi hanno sempre funzionato abbastanza bene ma le riduzioni animate e cinematografiche possono sempre restare il tallone di Achille di questo genere di “riversamenti”.
Speriamo che la foto di Manganiello con quella bellissima maglietta rossa significhi qualcosa di più di una trovata del Marketing, altrimenti andremo al cinema a vedere una qualsiasi riduzione di un romanzo molto datato.
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