- · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · - - · -

eadv

Ceramiche Rinascita del Dott. Patrizio Agostinelli: click to see

Ceramiche Rinascita del Dott. Patrizio Agostinelli: click to see
Ceramiche Rinascita click for the Ceramics

Ditesti

sabato 6 luglio 2013

Le forma del discorso (La Strutturazione dell'Infamia pt.6)


Si può forse dire che sia stato uno “sforzo spregevole”? Lo è stato nella misura dell'uso politico dei risultati dello sforzo, in quanto il macchinario messo in moto fu indubbiamente importante per il costituirsi dei “nuovi saperi moderni”, la psicologia e la sociologia anzitutto al seguito nel nuovo imperativo in formazione intorno a quello che Foucault azzarda a nominare come «etica immanente del discorso letterario dell'Occidente»; mano a mano le funzioni cerimoniali della letterarietà andarono cancellandosi, trascurando il compito di manifestare in modo evidente grazie e splendori per mezzo dell'arte letteraria, l'esaltazione della retorica eroica e della potenza declinarono perché non più interessanti in quanto fin troppo visibili e il discorso letterario invece sembra appropriarsi dei una missione e di una dimensione investigativa andando a cercare quel che è più difficile da scorgersi, il più nascosto, il più disagevole a dirsi e a mostrarsi per giungere al proibito e allo scandaloso.
Che cosa, infatti, rimpiazzò il favoloso e il didattico dei Poemi e delle Tragedie tra fine XVIII Secolo e inizio XIX? La fiction del Romanzo, ma liberandosi esattamente dal romanzesco arabeggiante, non più proponibile perché ingenuo e irreale, così evidentemente sciocco da divenire superfluo e inutile ai fini del discorso sociale, perché il lettore è mosso principalmente ad addentrarsi tra le pagine di un Romanzo dalla voglia di sapere e conoscere di una storia e dei suoi protagonisti, e non da quella di “sognare” o di ritrovare il ridondante affermarsi di lezioni morali, principi etici e ideologie esaltate. La letteratura ebbe quindi la sua parte in questo grande sistema di costrizione mediante il quale l'Occidente ha obbligato il quotidiano a mettersi a/in discorso/discussione.
Dato che il sistema è vastissimo e presenta i suoi effetti ultimi su oggetti storici d'importanza come il Diritto Privato, la Psichiatria e il Romanzo, credo sia giusto seguire l'allargarsi del cerchio, sfruttando l'opportunità di aver da poco concluso quel lavoro sugli appunti riguardanti “La Storia dello Spirito Europeo”, nel quale il concetto di idea d'Europa era stato ripercorso guardando alla letteratura continentale, dove proprio Tragedia e Romanzo ebbero le loro parti come spunti e oggetti di analisi per questo studio.
Da una parte il Romanzo interviene sulla scena europea esattamente come “prodotto” letterario principe della cultura borghese, questo è certamente un punto assodato; più peculiare e “nuovo” è invece l'aspetto di cui ho discusso poco fa, di come “l'arte del raccontare le vite dei borghesi” avesse la sua funzione nel discorso sociale in qualità di regolo; il Romanzo nasce e si sviluppa come un discorso sul reale, e lo ordina, non è specchio ideale che riflette gli abbagli, è opera decisa a dare la realtà, vuole gestirla o perlomeno trovare un modo di controllare e dare forma, offrire un significato a quell'immenso panorama di futilità e anarchia che appariva essere il mondo in grande e in piccolo: dagli enormi sconvolgimenti iniziati con l'industrializzazione e culminante nelle catastrofi belliche, ai profondissimi orrori dell'animo umano e delle sue privatissime sciagure.
Anche questo può essere stato un esercizio di potere, il quale è andato probabilmente di pari passo con il perfezionamento del sistema di soggiogamento del quotidiano, passando per varie fasi e anche momenti d'incertezza, come quelli di chi, vedendo certi effetti di quel “servizio di dispotismo pubblico” che per l'appunto diffondeva, disperdeva, faceva anche spuntare caoticamente i risultati dell'arbitrio e ovviamente richiedevano, o speravano in un ritorno di poteri “più superiori” e di una “Giustizia più giusta”.

La dinamica più importante riguarda sempre e comunque il potere. Non abbiamo infatti ancora affrontato questo potere in se stesso, cioè in base alle forme che ha assunto e con queste ha dato vita ai metodi e ai sistemi descritti con larghezza di dettagli e dovizia di particolari.

Nessun commento: