La peggiore delle lezioni di questi ultimi anni è stata quella che spiegava come disfarsi della propria storia. A parte quanto sia deleterio e disorientante farlo, disfarsi della storia è un'operazione difficile e dolorosa.
Io non voglio affatto disfarmi di niente della storia del comunismo e del socialismo italiano, ma i suoi vestimenti in questo momento li sento in qualche modo pesanti e scomodi.
Perché questo? Perché la bandiera rossa, la falce e martello, i padri storici, dovrebbero essere definiti con più precisione come dei simboli.
Purtroppo, un simbolo è “una cosa che comunica”, è una cosa da cui si sprigiona una forza, e credo che in questo momento i simboli del comunismo abbiano perso questa caratteristica per molte ragioni; perciò ho deciso di degradarli a vestimenti.
I vestimenti non sono solo simboli storici, considero tali anche diverse pratiche e molte teorie che, detto in un modo spiccio, non servono. Quindi, se non servono, Rifondazione dovrebbe metterli da parte temporaneamente; quando avrà capito come ridare energia a questi vestimenti, si potrà tornare a usarli come simboli. Qui nessuno vuole abbandonare la falce e martello.
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