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Ditesti

domenica 10 febbraio 2008

La serata non è ancora finita

Perché quando ho la frenesia del vivere, non mi basta mai.

Intorno si sta smontando la sala. Di solito questo è il momento in cui, quando vado per feste, concerti e iniziative, cerco di ingraziarmi gli ospitanti (o ospite? Non ho mai capito bene l'uso di queste parole), dando una mano nel ripulire, perché magari ci scappa una birra o due di straforo. In un angolo c'è Drumthalya e pare che abbia bevuto un po' troppo per le sue capacità. (Volete sapere quante birre ho bevuto io? Non mi ricordo, saranno state otto o nove, credo. Ovviamente ho omesso le mie visite al bagno).

“Uff...”, apostrofo a Drumthalya, dopotutto è stata una bella serata.

“'Nsomma...” Solo ora mi accorgo che Drumthalya non ha solo l'espressione di una che ha bevuto troppo, c'è qualcos'altro in pentola.

“Che succede?” Gli chiedo serio, perché quando una donna ha qualcosa che non va, è inutile fare il 'minimista', l'ironico o il simpaticone, anche fosse che le si è rotto un tacco devi prenderle immediatamente sul serio.

“Niente, niente...Tu invece? Hai conosciuto quella ragazza? Com'è ti piace?”

“Mah...Boh...Po'esse...Peccato il dettaglio del suo fidanzato. Valuterò se è una cosa rilevante o meno”.

“Il suo fidanzato è il cantante del gruppo”, poi Drumthalya sbuffa, e inizio a capire che il suo «Niente, niente...Tu invece? Hai conosciuto quella ragazza?» nascondeva qualcosa – C'abbiamo avuto, c'abbiamo, una storia.

Avete presente la questione del 'naufragare alla deriva nel mare della società'? Be' stasera era una darsena un po' affollata.

Mi guardo intorno e poi guardo l'orologio.

“Ehi Drummy...ti va un cappuccino?”

“Sì”.

Usciamo e saliamo in macchina. Accendo, partiamo e andiamo a cercare un bar aperto alle tre di notte. Non sarà per niente facile, anche perché non conosco molto bene questi luoghi a quest'ora. Chiedo a Drumthalya dove andare e lei mi spedisce sulla statale, direzione fuori regione.


Stralci di conversazione, alle tre di notte, dentro una macchina vagante alla ricerca di un bar notturno.

“Di sicuro lei ti avrà parlato del suo lutto”.

“Be' sì, insomma, queste cose ti segnano”.

“Ma è troppo, insomma, non parla d'altro”.

“Ma tu che ne pensi di lei?”

“Io non ci parlo”.

“Ah, e come fai a giudicarla in questo modo allora”.

“Me lo ha detto lui. Guarda che io e lui stiamo bene insieme, ogni volta che organizziamo qualcosa con l'associazione restiamo soli fino alle cinque del mattino”.

“E quindi?”

“E lui sta insieme a lei e a me piace tanto”.

“E lui lo sa?”

“Sì ma...Vedi adesso c'è tutta questa situazione che lei ha creato...È un casino”.

“E va be', mica si possono abbandonare le persone nei momenti difficili come sacchi della mondezza”.

“No questo no...”

“Certo lui non è chiarissimo con te, forse dovreste chiarirvi”.

“C'è poco da chiarire....”

“Drumthalya tra poco qua usciamo dalla regione, credo che sia il caso di tornare indietro e cercare altrove sto bar del cazzo. Comunque dicevi? C'è poco da chiarire perché?”

“Perché io voglio lui”.

“E va be', anch'io voglio Kristin Kreuk e Angelina Jolie insieme e che non litighino, che c'entra...Ma lui che vuole?”

“Lui ora sta con lei”.

“Eh si è capito, ma perché?”

“Ma non lo so, cioè, lui con me ci sta bene, ma non riesce”.

“A decidere?”

“Non lo so. Non è neanche brava a letto, a dire il vero neppure lui è 'sto granché”.

“Ah Ahaha...E allora se non è bravo neppure a letto e non puoi essere la sua ragazza, non credi di stare a perder tempo?”

“Ma lui mi piace...”

“Ihihi...Scusa, non dovrei ridere...Oh, ecco il bar. Ma tu lo sai che siamo arrivati a un quarto d'ora di strada da casa mia?”

“Madonna, mi dispiace”.

Cosa dicevo riguardo alla «frenesia di vita» che a volte mi porta a fare centinaia di chilometri senza una meta reale? Be' più o meno ci siamo.

Comunque sia, ci prendiamo un cappuccino e un latte macchiato e poi ripartiamo. Devo farmi a ritroso una quarantina di chilometri per portare a casa Drumthalya e poi andare a letto anche io.


Dialogo parte II:

“Va be' però non puoi abbatterti così Drummy. Capisco che non è per niente facile sopportare che la persona che ti piace sta con un'altra. Ma a conti fatti, se questo cerca di tenere di il piede in due staffe – e beato a lui, penso – sei tu che devi fare una scelta”.

“In che senso?”

“Cioè, a questo punto, visto che sei una ragazza più che matura, scegli tu. O chiudi del tutto la storia, oppure te lo scopi e buonanotte, la figura della cornuta ce la fa lei”.

“E lo so, ma non è facile. Tu quando vedi Atremis con il suo nuovo uomo non ti dispiace”.

“È una cosa diversa, dovrebbe dispiacere a lui quando mi vede” – E se viene a sapere dell'ultima volta che Atremis è venuta a lavarsi i perizomi in casa mia, gli dispiacerà ancora di più. Brrrr.

“Perché?”

“Perché...perché sì, 'nsomma”.

“Ma senti lei come ti è sembrata?”

“Cioé?”

“No perché hanno avuto fin'ora un rapporto un po' difficile”.

“Perché...”

“Perché, Paolo! Lui le ha messo i corni a ripetizione”.

“Con te ed altre?

“Con me”.

“E lei?”

“Non so, però non è stata a guardare, credo”.

“Hai capito...”

“Le hai chiesto di uscire?”

“Sì e no”.

“Glielo chiederai?”

“Drummy...Che storia è?

“Eh?”

“Un po' mi conosci, e se non mi conosci bene te lo dico chiaro: non mi mentovare neanche di striscio una qualunque possibilità di una storia così incasinata”.

“Perché?”

“Perché c'è il rischio che mi ci butto a pesce e poi, se scoppiano i casini tanto meg

lio!”

“Ahahah”

“Guarda che poi succedono. Quante te ne potrei raccontare”.

“Qua, gira a destra qua”.

“Siamo arrivati?”

“Quasi...”


L'orologio segna le 4.15 quando Drumthalya scende dalla macchina. E poi le 4.45 quando finalmente sono a casa. È solo giovedì, ormai venerdì. Per fortuna che siamo in inverno e tengo il negozio chiuso di mattina.

Pensiero pre-sonno


“L'Italia non è un paese che deve rialzarsi...”

Ah no?

“Ora si possono abbassare le tasse, ora si possono alzare gli stipendi...”

Si sarebbero potute abbassare lo stesso. Specialmente se invece di rimescolare 'sta minestra di ortaggi avariati ora, avessi tenuto la bocca chiusa quando ti è comparsa in mente l'idea di “andare da solo con qualunque legge elettorale”, e far cadere giù tutto quella farsa di castello di carte.

Che dici? Che se fossi stato zitto allora, oggi ancora c'era il vecchio governo e quindi, proprio in questi giorni, sareste stati costretti a fare qualcosa per abbassare tasse e stipendi?

Yeah, you can. Ti do ragione. Meglio farle abbassare a qualcun altro per poi andargli contro dicendo che così ha distrutto tutte le fatiche del governo 2006-2008 per limitare il disavanzo, il decifit e la spesa pubblica.


Non stranulate gli occhi. Anche se sono in piedi da ventidue ore e dieci birre, sono all'apice della lucidità...è tutto il resto che non ha il minimo segno di razionalità.

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