Stralcio datato 1931, di cui non ho ancora individuato l'esatta posizione.
Dice: nell'arte c'è un tentativo di rivolta "normale" verso i concetti di tempo, spazio e materia, ma è maturo il momento in cui, questa rivolta può evolversi in qualcosa che non resti confinata al negativo radicale della realtà (le contraddizioni). Un'evoluzione che non sia più completamente e apertamente incompatibile con la realtà, ma che supplisca le immagini dell'universo visibile e misurabile scientificamente. Si tratta di una forma d'arte cosmica non-soprannaturale.

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