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Ditesti

mercoledì 21 agosto 2013

Previsioni Politiche autunno 2013



Quando facevo politica a tempo pieno, qualcuno, in via del tutto amicale e informale, mi pregiava della qualità di «vederci sempre giusto» - ma sia mai che mi tributassero questa dote in pubblico.
Tuttavia, provo a “intravedere” una volta ancora, sulle cose più importanti per la vita collettiva della nazione che potrebbero accadere da qui ai prossimi mesi. Dato che ritengo il Paese vicino alla nazione scientifica di caos: «sistema che continua a essere dipendente dalle proprie condizioni iniziali» perciò completamente incapace di evolversi e progredire, non stupitevi se non scriverò di Renzi, o di Epifani, oppure di come potrebbe finire la questione “agibilità politica” di Berlusconi, vi sembrano cose importanti, queste?
Francamente non mi pare neanche determinante scommettere sulla tenuta o sulla caduta del governo (sarebbe più interessante riflettere sul perché in Italia parliamo di «tenuta dei governi», “tenuta”...). Del resto quello di Letta è uno dei governi più “inutili” mai saliti al comando, in quanto è limitato a proseguire un'agenda già tracciata da altri, a spingere il Premier a fare da “ragazzo immagine“ e promoter in giro per l'Europa, e al limite si alzano le voci per distrarre l'attenzione su fattarelli insulsi come quelli che ciclicamente (e programmaticamente) accadono a persone come il ministro dell'integrazione (di cui non ricordo a memoria il nome, per quanto è importante per il paese).
E infine, anche se cadesse questo governo e si tornasse alle elezioni, saremo incastrati nella più bella delle cornici gattopardesche: non cambierà nulla per non cambiare niente. Insomma, anche andando a votare, comunque sia ci sarà uno scivolamento di 3-5 punti percentuali di voti da un partito all'altro (PD, PDL, M5S), ma - come alle ultime elezioni - nessuno vincerà, nessuno avrà una maggioranza - perché l'Italia si è tanto abbassata da essere una società scientificamente caotica, non c'è nel paese una forza che sia sociale, intellettuale o politica, capace di creare un vero programma, un reale progetto, di avere un'idea di come potrebbe essere il paese da qui ai prossimi cinque anni - più alla giornata di così, ci campavano solo le Gens Romane sotto i magli dei Barbari.

E comunque: semmai si andasse al voto, scordatevi pure tranquillamente una nuova legge elettorale. Sono anni che riciclano sempre le solite frasi sul porcellum, la verità è che nessuno la vuole cambiare. Perché? È troppo utile, e troppo comoda: permette di decidere a tavolino e in anticipo con precisione assoluta la composizione degli eletti in parlamento. Quale cretino mai rinuncerebbe a un tale strumento?

L'unica cosa che accadrà di reale rilievo? Se la scrivevo tre settimane fa, avrei fatto più effetto, comunque sia: non credo che si parlerà più tanto si «Spread», in quanto ormai è demodè. Lo Spread - chissà perché nessun parruccone d'alta cattedra l'ha mai detto - è stato giusto un momento speculativo del breve periodo economico, uno tra i tanti che dal 1750 a oggi sono avvenuti (e nel trentennio 1880-1910 si videro cose che a paragone sembrava la rottura dei sette sigilli dell'Apocalisse!). Tuttavia: lo Spread in quanto speculazione, funziona su una ben determinata congiuntura materiale: cioè funziona fin quando ci sono i polli da spennare, e dato che noi pollame italiano abbiamo pórto i nostri deretani per farceli sfogliare come margherite, un'altra pressione sullo Spread equivarrebbe a farci scendere al pericoloso livello greco, e nessuno lo vuole davvero - perché in fin dei conti il nostro Mezzogiorno sta sui stessi paralleli della Grecia, che è contigua alla Turchia e l'Egitto è proprio là sotto.

Però rimane sempre un limone o un arancio italiano da spremere, anche se per altra via. I Poteri Forti dell'ordine economico mondiale hanno ormai decretato che nella piramide della ricchezza la popolazione italiano deve scendere di altri due o tre gradini, ma con calma. Che gradino ci faranno scendere verso la fine dell'anno? Be' chiaramente! Come non pensarci! Io credo fermamente che i Potenti hanno deciso che 13 mensilità per un lavoratore italiano siano troppe, non se le merità, non c'è spazio, la tredicesima non è più un diritto e spetta solo a pochi fortunati nati in altri luoghi del mondo.
Ma come toglierci la tredicesima? Bel problema. Non possono più agitare spauracchi di alcun genere, perché la gente è allo stremo - infatti stanno dicendo che siamo fuori dalla crisi... AHAHAHAHAH - non possono neanche “forzare” come in Grecia o a Cipro per le ragioni già dette.
E quindi? E quindi ci toglieranno la mensilità di novembre grazie a quell'operazione di raggiro e di truffa (praticamente da codice penale), per il quale ora ci vengono a raccontare che «supereranno l'IMU» inventandosi una nuova tassa sui servizi che dovrà essere pagata da tutti, anche da chi la prima casa non ce l'ha e campa in affitto.

Sì, ovvio, dicono che in verità tutti pagheremo un po' meno... Già! Peccato che siamo proprio quel paese nel quale ogni volta che si istituiscono nuove formule e nuovi sistemi per i beni e servizi primari per rendere tutto più ottimizzato e meno dispendioso, si finisce sempre con aumento di costi, tariffe e bollette.

Io non mi sono fidato delle liberalizzazioni del mercato pubblico dell'energia, e ho fatto bene, dovrei credere a questi qua?

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