BOOGIE Due note e il ritornello era gia` nella pelle di quei due il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo... I saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga e la canzone andava avanti sempre piu` affondata nell'aria... Quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta che tenevano la porta aperta davanti alla primavera... Qualcuno nei paraggi incominciava a starnutire, il ventilatore ronzava immenso dal soffitto esausto, i saxes, ipnotizzati... dai movimenti di lei si spandevano rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio... Le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera che fumava al mentolo, altri starnutivano senza malizia e la canzone andave elegante, l'orchestra era partita, decollava... I musicisti, un tutt'uno col soffitto e il pavimento, solo il batterista nell'ombra guardava con sguardi cattivi... Quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima, questa qui aveva occhi da lupa e masticava caramelle alescane, quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva, l'orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare venerato... Quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare... Un quinto personaggio esitò` prima di sternutire, poi si rifugio` nel nulla... Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti...
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sabato 22 dicembre 2012
Mailt- boogie
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