mia madre non ha amiche così!
Di fare l'inventario anche stasera avevo poca voglia e me ne son tornato a casa riflettendo su quante stupidaggini possa aver scritto. Credo di averne accumulate un bel po' per oggi e quindi di politica non ne parlo più per diverso tempo. Almeno fin quando qualcuno non si presenterà alla porta del mio negozio per chiedermi se ho voglia di mettere una firma sui moduli per la presentazione delle liste.
Di solito lo faccio senza problemi, non perché sono un commerciante e averci un santo in paradiso fa sempre comodo, ma perché non mi disgusta essere parte della società civile impegnata, o almeno con un minimo di coscienza e la capacità di esercitare le proprie prerogative.
A casa ho un bel casino. Ma non ho alcuna voglia di mettermi a riordinare. Non ho voglia neppure di cucinare. Di solito cucino solo se ho mezza giornata libera e non la ho mai, a parte nei periodi invernali, che corrispondono alle mie “ferie”, per il resto passo il mio tempo dalle 10.00 alle 20.00 a negozio, nutrendomi di pizza e panini soprattutto da quando il settore della ceramica è in crisi.
Approposito di cibo, a quanto pare è passata di soppiatto la mamma lasciandomi un altro dei suoi manicaretti. Un piatto tipico delle mie parti (onde evitare che chi legge mi rintracci evito di descriverlo). Forse domani vado a comprare un po' di vasi in terracotta da dipingere, così mia madre - che è anche la mia socia in affari nonché l'artista dell'azienda – si mette a lavorare e non mi entra di nascosto in casa.
Ivano Fossati, «Macramé» sulla playlist del PC e il mio immancabile amico islandese “Hell”, conosciuto anni fa su un server di un videogioco online che mi racconta della sua vita anche oggi.
Stasera per cena (o per pranzo, visto che il mio amico trentaquattrenne è un mantenuto statale che si alza alle 17.00 di solito – e alle 5 del pomeriggio da lui, spesso, è già notte) ha per ospite un'amica della madre. Dice, nel suo inglese (lui che ha finito solo le scuole dell'obbligo) che farebbe vergognare un nostro laureato, che è una ragazza ok e «she had two too serious tits!».
Però spesso lo mette in imbarazzo perché ha l'impressione che ci provi...
Hai capito tu “l'amica di mamma”...
No, aspettate, Hell si corregge, la cosa è un po' più complessa – o così mi sembra.
Dice che non è che l'amica della madre ci sta provando col figlio, è che ha una certa tendenza (intuisco, ma da come scrive non mi sembra che sia proprio inglese) a sparargli addosso le tette.
«How?», gli scrivo in ICQ.
Non capisco cosa vuole dire di preciso. Certo che quest'islandesi dovrebbero essere gente strana: mangiano pesce, vivono su un'isola ghiacciata per otto mesi l'anno e sembra che abbiano strane abitudini sessuali.
Hell intanto non risponde. Chissà cosa sta combinando.
Dopo un po' di tempo ricompare. Oggi ha qualche problema con l'inglese, oppure starà pensando alle tette della tizia (ma spero che non si stia menando l'uccello come l'altra volta!).
Ora mi dice che “l'amica di mamma” porta sempre del fumo (dove crescerà l'erba là da voi, mi domando) e con lei le serate sono più divertenti, perché crea un bel feeling in casa.
«La mamma una specie di televisione di stato, lei invece è un canale alternativo: non lo conosco bene, non l'ho mai guardato abbastanza, ma ha programmi più istruttivi». Mi scrive Hell, e io prontamente traduco, e traduco sul serio perché questo tizio spara metafore incredibili, anche se a capirne il senso, probabilmente dovrebbe passarmi il fumo e le tette “dell'amica di mamma”.
La cena ancora non è pronta. Mi intrattengo ancora incuriosito con Hell. E visto che ha citato la televisione: «Ma dimmi: la televisione in Islanda (Iceland) com'è?»
«In generale, non la capisco. Sempre a pesce e ittica dappertutto. Che gran trovata sarà mai, quest'idea geniale di mangiare roba viscida e squamosa tirata su da fondo del mare?».
Quindi a Hell non piace il pesce? Be', sta a vedere che per una volta ancora mi sono ritrovato insieme un essere che non si confà alla media delle persone.
E ma che ci volete fare? I matti si accompagnano tra loro.
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