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Ditesti

sabato 28 novembre 2020

Questo è il mio corpo

 

Questo è quello che si pensava nell'Era Antica, poi venne il Cristianesimo e a partire dal messaggio della vita eterna, comparve la convinzione per la quale un santo morto e tumulato, a differenza di tutti gli altri suoi compagni nella fede, risultasse prevente e "vivo" nella sua anima immortale tanto in paradiso quanto nel corpo riposto nel sepolcro. Per loro vennero create delle "tombe" tanto sontuose che furono chiamate basiliche, e le convinzioni si fecero sempre più potenti ed elaborate. Il luogo di sepoltura di un santo era sacro, pieno di grazia divina, presso questi potevano avvenire miracoli. Così, i corpi dei santi divennero delle sante reliquie oggetto di culto, ma anche soggetti capaci di promuovere la grazia in terra presso i fedeli devoto. Quindi i santi divennero patroni di città e paesi, e non tanto per la devozione dei fedeli ma quanto per la presenza del corpo del santo in un santuario consacrato. 

Capite? Era il corpo la fonte di grazia, e dispensatore di miracoli. Per questo gli uomini, i cristiani del passato, arrivarono a considerare anche le parti del corpo dei santi oggetti... "magici" si potrebbe persino dire. E iniziarono a prendere dalle salme di questi defunti le ciocche dei capelli, le unghie, i denti, tutto quello che poteva essere rimosso senza deturpare e profanare il corpo, deponendole poi in preziosi reliquiari d'oro e altri materiali preziosi. Ma non bastò, il limite venne superato fino ad arrivare al punto che venivano tolte dai sepolcri, o presi dalle spoglie, intere ossa del defunto, e diverse di queste diventavano relique personali. C'era chi se le portava addosso, come un amuleto, sotto i vestiti, vi si rivolgeva nei momenti di bisogno, le stringeva tra le mani e le baciava durante la preghiera, le ostentava e ne faceva uso anche durante il rito dell'ecauristia e via dicendo...

Tutte cose che oggi, noi possiamo certamente considerare "estreme", di pessimo gusto e non solo: anche contrari a ogni genere di morale nei riguardi dei resti degli estinti. E si può pensare anche che tutto ciò fosse frutto di una religione popolana, superstiziosa, rozza, ancora paganeggiante. Invece no: sto studiando tutto questo nell'orbita di un lavoro più vasto, e ho scoperto che in favore a tutte queste pratiche religiose sulle reliquie, la Chiesa dava il suo supporto a livello teologico, con molti Padri che avevano elaborato finemente l'argomento per giustificarlo e favorirlo. Persino Sant'Ambrogio credeva in tutto ciò.


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