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Ditesti

giovedì 16 giugno 2016

Quegli asini degli economisti-banchieri

L'ultima idea per permettere alla gente di una certa età di avere una qualche pensione e ai più giovani un qualche genere di reddito da lavoro è — chiaro come il sole — l'ennesima scellerata cazzata di una congenere di imbecilli, capaci solo di inventarsi tutti i modi possibili per spremere come limoni dei cittadini che democraticamente non riescono più a decidere un bel niente.

Ora vi spiego.
Come saprete, o come potete verificare da soli con qualche lettura ben fatta, l'Economia Politica, è una dottrina morale non una scienza esatta. Lo scopo dell'Economia Politica è di dare un'organizzazione alle produzioni, cioè di dire cosa deve fare la gente per lavorare, e come si devono guadagnare i soldi, specialmente chi ne deve guadagnare tanti, e chi pochissimi (e vivere male).

Non serve né Marx né Nietzsche né Gesù di Nazareth, per capire che le idee di fondo che portano certi premi Nobel a scrivere maree di cazzate sono sentimenti e idee che con la scienza non hanno niente a che vedere. Per esempio, i Classici dell'Economia Politica, i famosi Liberisti come Adam Smith o Ricardo, pensavano che Dio Onnipotente governasse provvidenzialmente il mondo tramite la legge della natura. In natura tutto è perfetto, siamo noi esseri umani a complicarci la vita e a far gran casini. Scopo del Libero Mercato era "riportare" la perfetta legge di natura all'opera.


C'è stato molto di peggio nella storia del pensiero politico. Potete non crederci ma l'osannatissimo a sinistra Lord Keynes in verità pensava di essere un mago! Un mago nel senso antico della parola: la sua teoria economica infatti parte da un'idea praticamente alchimistica: la moneta è magica, io produco moneta dal nulla, perché è una pietra filosofale e magicamente essa produrrà più moneta e più ricchezza. 
Questa interpretazione di Keynes non è mia e questa idea alchemica di Keynes non è una sua invenzione, un famosissimo professore di economia americano disse che in verità alla "magia monetaria" già ci credeva Proud'homme alla fine del XVIII secolo.

Oggi gli asini dell'economia politica al governo di questo sfacelo di sistema bancario europeo stanno ancora cercando di applicare questa politica monetarista con i risultati che vediamo: non ne azzeccano una. I crack delle banche italiane dei mesi scorsi sono nulla in confronto all'errore più grossolano  e tragico che hanno commesso proprio alla BCE. 

Mario Draghi, con la sua politica dei tassi pure negativi  sta facendo proprio quello che anche Keybrs avrebbe fatto, con la differenza che Keynes di economia (nonostante tutto) ci capiva, Draghi sembra essersi dimenticato tutto a partire dal primo esame all'università.

Una politica monetaria fatta per pompare e far circolare moneta senza una politica dell'impiego e di investimenti destinati a creare economia reale dove la gente, in massa, guadagna e spende per migliorare il loro tenore di vita, porta solo danni e guai.

E adesso gustiamoci l'ennesima assurdità di essere obbligati a stipulare mutui ventennali per aver di che mangiare  in vecchiaia... E la chiamano libertà! 

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