Caro, carissimo mio elettore passivo (e
già pare che ti stia denigrando per forza quando invece sto usando
una terminologia tecnica ed esatta), voglio portarti a conoscenza di
una cosa, affinché te lo stampi bene in mente. Io, Paolo Augusto
sotto mentite spoglie e qualcun altri al di là di questa realtà
virtuale, i tuoi volantini stampati a quattro colori sulla più
costosa carta esistente per rendere meglio il tuo sorriso
rassicurante che tanto corpo dà ai tuoi proclami sempre gli stessi,
non li voglio. Io sul tuo badge da inserzionista di Facebook che
collega al tuo iperstrutturato sito web da 50 megabyte di dati da
scaricare al secondo (per colpa del flash), non ci cliccko. Non giro
neanche la testa quando vedo il tuo furgone, camper, Ape, agghindato
come un carrettino siciliano con i tuoi manifesti, le trombe, la hit
del momento con la quale si spandono messaggi di sottofondo, e non mi
invitare a cene, feste, concerti elettorali, io non ci vengo.
Io ho deciso che questa politica la
voglio boicottare di sana pianta, che non voglio più sottoscrivere,
firmare, aderire, contribuire con un centesimo del mio denaro né con
un minuto del mio tempo.
Per quale motivazione? Spiegarla e
spiegartela è di una tale semplicità che crea raccapriccio e
sdegno, peggio di uno schiaffo con un asciugamano appesantito
bagnandolo nell'acqua. Ma non ti accorgi, non ti rendi conto di
quanti soldi vai spendendo per la politica e la campagna elettorale?
Non ti sei mai fermato a pensare che sei intrappolato in un sistema
che ti fa essere compulsivo e sconsiderato come il giocatore di
videopoker diventato dipendente.
Ci hai mai pensato che negli ultimi
dieci anni solo questi costi sono cresciuti in un modo spropositato?
Hanno creato un'ipertrofia steroidea della muscolatura di questa
struttura sociale tanto da essere, probabilmente, una delle prime
molle, uno degli inneschi basilari che hanno costretto i partiti a
diventare delle grandi aziende tese al procacciamento di fondi in
ogni modo possibile che per stretta natura delle associazioni
politiche devono essere condotti in modi oscuri e poco legali. Del
resto, caro amico elettore passivo, come potrebbe andare diversamente
se si iniziano a spendere mille, duemila, cinquemila, anche diecimila
euro per una campagna elettorale per un ente di dimensioni modeste e
anche insignificanti? Quando si anticipano scriteriatamente una
quantità così esosa di denaro perché “così fan tutti”, perché
il sistema della politica in Italia è diventato questo grande
spettacolo patinato, malato di elefantiasi inutile?
Per questo ho deciso di boicottare e
ripudiare completamente questo sistema politico e chi si barcamena
con esso tirandolo innanzi. E non mi dare dell'antipolitico
d'occasione, perché tu per primo dovresti conoscere bene la
differenza tra democrazia e demagogia che sta alla base di tutto.
Lo stabilirono niente poco di meno che
ad Atene nel Quinto secolo, quando si pose l'allarme sulla differenza
che c'era tra il coinvolgere il popolo nell'acropoli in discussioni
articolate e dense di contenuto e quando lo si arringava con parole
retoriche, vuote, tese solo a convincerli, compiacerli, scuoterli,
far leva sui loro sentimenti viscerali invece che chiamare in causa
il loro intelletto.
Questo lo conosci benissimo, lo conosco
io, lo conosce qualunque persona dotata di giudizio equilibrato. E
allora perché in questi anni s'è dato così tanto risalto alle
“forme di comunicazione” della politica? Un'infinità galoppante
di seminari, convegni, stage di formazione e via dicendo che hanno
portato a un prodotto che al di là di una forma efficace a veicolare
ben poco di utile hanno creato sperpero e peculato.
Non pare sia il momento di finirla? Per
me, sì, e in modo inappellabile. Siamo in una condizione dove la
delegittimazione della casta politica è massima, e non è possibile
che continuate così “ciononostante”, perché è indegno e
immorale, perché i sacrifici che state chiedendo a tutti e che
vorreste e dovreste fare anche voi, partono anche da queste.
E poi, c'è anche un dato ancora più
importante e profondo, per non dire essenziale e strutturale. Mio
caro amico elettore passivo: ti è mai sfiorata l'idea di quanto il
sentimento che la politica sia inutile abbia mai preso piede nella
testa del popolo italiano? E perché questo? Perché gli italiani non
sono stupidi, manipolabili come si crede. Non hanno poca cultura,
intelligenza e capacità critica. E non sono neanche dei pelandroni
buoni solo a denigrare e a fare di tutta erba un fascio mossi
dall'invidia contro chi si gode la bella vita senza meritarsi nulla.
È che il popolo italiano è stanco e
saturo della réclame. Perché la politica inutile è esattamente
quella che si è vista negli ultimi 15 anni: fatti di manifesti,
belle facce, di chiacchiere insipide, di liturgie preconfezionate, di
scandali puerili che asfissiano i telegiornali e la stampa e
inquinano tossici ogni poro della pelle e del cervello.
Non se ne può più di tutto il
ciarpame che tra tipografie, laboratori di webmaster e studi
televisivi sfornate, non serve più a nulla. La politica deve
diventare sobria e rigorosa, la politica deve entrare davvero nel
cuore dei problemi, la politica deve dare risposte a ciò che serve
alla gente dall'oggi al domani, oggi, perché domani è tardi.
Se poi non ci senti, se poi la tua
intenzione è quella di fare i comodi di “altri poteri”, se poi
per te la politica è un modo per far profitto con ciò che profitto
non dovrebbe creare, io ti ripudio e ti boicotto.
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