Era da così tanto tempo che nella mia vita non tornava a presenziare il Potere che non ha dovuto faticare neanche troppo per entrare di soppiatto e in punta di piedi, danzando fastidioso sotto il mio naso per poi spatasciarmisi addosso macchiando tutto - indelebilmente o meno.
La Volontà di Potenza vede da un lato i contenuti, che è ciò che si vuole fare e dall'altro le modalità che è come si può fare. Tra i due, mediano una quantità grandissima di vagli: l'etica e la morale, la ragione e la condizione materiale... Ma non per caso si è posta sempre la maggiore attenzione sul vaglio dell'autocoscienza. Questa dovrebbe essere quel nodo a gomito nella storta delle mediazione capace di distillare e di impedire il realizzarsi di quella dinamica per la quale il la modalità diventa contenuto, cioè che il Potere in sé per sé divenga Volontà.
Quando succede questo, succede che il Dominio si riproduce ancora una volta, come è successo al Paleolitico fino ad oggi. E a uno come me, che si è sempre opposto a robe come queste, cosa resta? Alzare bandiera bianca?
Perché no? Magari in verità è una tovaglia che si dibatte e si distende sotto il sole di primavera per una festa all'aperto, nonostante tutto.
Al Potere si fa guerra con la gioia.
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